Colonia; in tedesco Köln, in francese e inglese Cologne) è una città extracircondariale (1 017 155 abitanti, con l’agglomerato urbano 1 800 000 abitanti) della Germania, la quarta per numero di abitanti e la più grande del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. È considerata la capitale economica, culturale e storica della Renania, quasi completamente ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
New York
New York (AFI: /njuˈjɔrk/, in inglese americano [nuː ˈjɔɹk], in italiano conosciuta anche come Nuova York) è una città degli Stati Uniti d’America. Viene detta New York City per distinguerla dall’omonimo Stato federato.
Conosciuta nel mondo anche come la Grande Mela (Big Apple), un paragone le cui origini risalgono al libro The Wayfarer in New York scritto da Edward S. Martin nel 1909, è situata nello Stato omonimo e sorge su un’area di circa 785 km² alla foce del fiume Hudson, sull’oceano Atlantico, mentre l’area metropolitana comprende anche località situate nei due adiacenti stati del New Jersey e del Connecticut.
È la città più popolosa degli Stati Uniti (tanto che la sua popolazione di 8,5 milioni di abitanti supera il doppio dei 4 milioni di Los Angeles, seconda città nazionale), nonché uno dei centri economici più importanti del mondo, riconosciuta come città globale. L’agglomerato urbano conta 18.223.567 abitanti, quello metropolitano è di 23.019.036 abitanti, che la rendono, secondo le stime, dalla terza alla sesta area urbana più popolata del mondo e dalla prima alla terza dell’emisfero boreale, di entrambi dell’emisfero nord e del continente americano (in concorrenza con Città del Messico e San Paolo). New York è anche stimata come quattordicesima città più popolata al mondo, tra le città africane di Kinshasa e Lagos, nonché la più popolosa città anglofona del mondo.Situata sulla cosiddetta baia di New York (New York Bay), in parte sul continente e in parte su isole, è amministrativamente divisa in cinque distretti (borough): Manhattan, The Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island. Di essi, uno è nel continente (il Bronx, situato a nord di Manhattan), tre si trovano su isole: (Staten Island, di fronte al New Jersey; Queens e Brooklyn, rispettivamente nell’estremità nord-occidentale e sud-occidentale dell’isola di Long Island) e uno, Manhattan, sull’appendice inferiore della penisola su cui si trova anche il Bronx e che da esso è separato dall’Harlem River, fiume-canale che collega l’Hudson all’East River. I cinque distretti sono sedi di contea metropolitana: la contea di New York propriamente detta occupa il territorio di Manhattan, quella di Kings il territorio di Brooklyn e quella di Richmond il territorio di Staten Island; le altre due contee (Bronx e Queens) sono omonime dei distretti e si sovrappongono al loro territorio amministrativo. New York è inoltre riconosciuta come una delle città con i panorami urbani più impressionanti del mondo.Non appartengono a New York, né fanno parte della sua area metropolitana, ma gravitano intorno ad essa per ragioni economiche e culturali, alcune città del confinante Stato del New Jersey, come Jersey City, Newark e Hoboken, situate sulla riva occidentale dell’Hudson, di fronte a Manhattan. La citata Newark è tra l’altro sede di uno degli aeroporti internazionali che servono New York, il Newark-Liberty, situato a 24 km da Manhattan.Uno dei suoi simboli più famosi è la Statua della Libertà.
Bruxelles
La nostra base è stata Bruxelles che abbiamo visitato per tre giorni, un giorno è stato dedicato a Bruges e un giorno a Gent. La lingua ufficiale del Belgio è l’olandese (non molto difficile) ma quasi tutti parlano sia inglese che francese.A Bruxelles si ci può muovere tranquillamente con la metro e con i tram, ma è molto bella da visitare a piedi.
Abbiamo usato la metro solo per raggiungere l’Atomium. Mi aspettavo un freddo maggiore ma sono stato abbastanza fortunato, la temperatura era intorno ai 9-12 gradi. Ha piovuto solo un paio di ore a Natale. Il fastidio maggiore è il vento, quindi una bella sciarpa e un cappello e si può passeggiare tranquillamente. Il periodo non era il migliore per partire, essendo da poco successi i noti eventi a Parigi, ma avevo già tutto prenotato. Bè…nessunissimo problema, la situazione era molto tranquilla, la città aveva voglia di vivere e la gente di reagire, tutto era in funzione. C’erano i militari a presidiare le zone ma ciò non causava problemi, anzi mi rendeva tranquillo sapere che la zona era ben controllata.
Il nostro volo parte da Palermo fino diretto all’aeroporto di Bruxelles Intl che si trova a Zavantem a 15 km da Bruxelles. Il volo dura 2 ore, siamo arrivati alle 16:20. Scesi dall’aereo ci sono diverse soluzioni per arrivare al centro, data la vicinanza del nostro hotel alla stazione Gare du Nord abbiamo optato per prendere il treno, un pò più costoso ma in (17 a/r a persona) 10 minuti si arriva a destinazione. Le stazioni principali di Bruxelles sono appunto Gare du Nord, Brussels Central e Brussels Midi. C’è anche il bus che dalla stazione porta al centro, costa solo 3 euro, ci impiega 40 minuti però ferma in zona non molto vicino al mio hotel. L’hotel che abbiamo scelto è pochi passi dalla metro Rogier, stazioni della metro 2 e 6, a solo 1 km dal centro e vicino alle fermate del tram 3, 4 e 32. Il treno si prende arrivati all’aeroporto al piano -1, abbiamo prenotato i biglietti online sul sito della SNCB per velocizzare i tempi. Scesi a Gare du Nord il nostro hotel era sulla sinistra, circa a 600 metri. Depositati i bagagli verso le 17:00 siamo scesi a fare una prima passeggiata. La strada che porta in centro si chiama Rue Neuve, una strada piena di negozi e molto illuminata per con luci di natale. Passeggiando lungo la strada si trova la chiesa di Notre-Dame Du Finistere (dove abbiamo anche ascoltato la messa di natale) piccola ma molto carina all’interno. Di fianco c’è anche un super mercato e tavola calda per vegetariani. Continuando a passeggiare si arriva al teatro de la monnaie, dove all’esterno sono situati i primi mercatini e una bella pista di pattinaggio. Proseguendo si trova il bellissimo locale Drug Opera e subito dopo la Borsa. La borsa è bellissima da vedere tutta illuminata, circondata da mercatini e da musiche di natale.Il Belgio è la patria delle patatine fritte. Ci siamo fermati quindi al primo chiosco a prendere un porzione di 3 euro di patatine fritte con ketchup maionese. Qui ci sono due supermercati dove abbiamo comprato l’acqua a 37 centesimi per 2 litri. Da qui ci siamo spostati alla piazza centrale, la Grand-Place, dove spicca l’hotel de ville con in cima l’arcangelo Michele. Tutta la piazza è illuminata. Al centro c’è un albero di Natale e un presepe. Ogni ora la piazza si illumina con un gioco di luce e suoni, l’abbiamo vista per ben tre volte!
Amsterdam
Quattro giorni fra le bellezze di Amsterdam. Il tempo non promette nulla di buono ma noi partiamo ugualmente!
Le previsioni del tempo sono pessime: disegnini con nuvole scure grondanti di pioggia, lampi e tuoni, temporali. Staremo quattro giorni nei caffè e nei musei, penso, mentre, con mio marito Antonio, andiamo in taxi in aeroporto. Dalla radio accesa, come un regalo inaspettato, si propagano le note di Cara di Lucio Dalla. Tra me sorrido: non può andare male una vacanza che inizia con quella che considero la più bella canzone di Dalla. All’aeroporto di Schiphol una pioggia scrosciante, che tamburella rumorosa su aerei e pensiline. Ma, sorpresa, splende il sole quando arriviamo alla bellissima Centraal Station, che ci accoglie con i suoi mattoni rossi, imponente e leggera nello stesso tempo, come una nave pronta a salpare.Usciamo storditi sul piazzale e siamo già incantati dalla luce, l’acqua dei canali, la chiesa neobarocca di San Nicola. Così incantati che facciamo fatica a trovare l’autobus giusto, a capire dove fare i biglietti, che poi si fanno a bordo, per fortuna, e via verso Piazza Dam, Rembrandtplein, con la statua dell’artista, l’albergo sull’Amstel, di fronte al moderno Teatro dell’Opera. La camera non dà sui canali, purtroppo, ma sulla casa di fronte, una casa austera e plumbea, non come ne vedremo tante, piene di finestre, decorazioni e ghirigori. Pazienza, mi dico, non si può avere tutto e mi consolo con i due tulipani giganti sopra la testata del letto.La nostra prima destinazione non può che essere Piazza Dam, la più famosa piazza di Amsterdam, con il Palazzo Reale, il monumento ai caduti della seconda guerra mondiale, la Nieuwe Kerk. Trovo che non sia una delle piazze più belle d’Europa, ma ne avverto l’importanza strategica, il cuore pulsante, la funzione di crocevia, un luogo dove la gente si incontra per decidere cosa fare la sera “ci vediamo in piazza Dam”. Dopo il giro della piazza, la passeggiata sul Denmark e lungo i canali, torniamo verso Rembrandtplein e notiamo uno strano movimento, un assembramento attorno alla statua di Rembrandt. Andiamo a verificare e scopriamo che tutti si fanno fotografare con i personaggi in bronzo che raffigurano la Ronda di notte. E anche noi, certo, non siamo da meno. La situazione è suggestiva, sembra un set cinematografico, specialmente ora che sta scendendo la sera e le statue scure si stagliano contro il cielo arrossato.Secondo giornoMentre ci incamminiamo verso il Bloemenmarkt, il mercato dei fiori galleggiante, mi torna in mente Bangkok, con le barche sul fiume cariche di frutta. Qua invece ampi barconi ben piantati nel canale, stracolmi di oggetti e tulipani. Il paradiso del turista; potrei perdere la mattina a scegliere la tazza giusta da portare a casa. Compro delle lattine con dentro i bulbi di tulipani. I tulipani nelle lattine: ditemi se questa non è attitudine al commercio. Attitudine che riscontriamo anche nei prezzi: 12 euro per una colazione con cappuccino, caffè e due briosche farcite con burro e marmellata. Eh, già, la città non è economica. “Parigi o cara”, ma anche Amsterdam non scherza. Proseguiamo lungo il canale Singel per raggiungere la seconda destinazione del nostro planning odierno, che ci delude un po’: il Begijnhof, il quartiere dove vivevano le beghine, donne che facevano vita monastica senza aver pronunciato i voti. Il luogo è silenzioso e riposante, in mezzo al verde, come enfatizzano le guide. La cosa ci lascia piuttosto indifferenti, non essendo questa una città stressante e torniamo volentieri verso il movimento e la via dello shopping, a pochi passi. È una bella giornata di sole e pranziamo in Piazza Dam, vicino alla gotica Niewe Kerk, la Chiesa Nuova, dove non entriamo ma sbirciamo all’ingresso le belle vetrate. Qua le chiese sono quasi tutte a pagamento.
Haarlem
Verso l’Olanda in auto: vento, acqua e cultura 15-27 agosto 2010
TOP FIVE: 1) Un giro in bicicletta + visita al museo all’interno del parco nazionale De Hoge Veluwe 2) Un giro in bicicletta lungo i mulini a vento di Kinderdijk 3) Una visita al mercato del formaggio del venerdì di Alkmaar 4) Una visita a Maastrich e alle sue grotte 5) Una visita ad Edam e alla festa dell’acqua I NOSTRI NUMERI (validi per tre persone): 13 sono i giorni di vacanza 4140 sono i kilometri percorsi 2472,65 euro sono i soldi spesi in tutto 244,40 euro circa i soldi spesi per le attrazioni 84,90 euro circa in pedaggi autostradali 38,20 euro spesi per i parcheggi 401,86 euro spesi per il gasolio 1030,62 euro circa i soldi spesi per i pernottamenti 527,25 euro circa i soldi spesi nel mangiare Premetto che l’Olanda è stata scelta come meta per le vacanze estive perché è una nazione che ci incuriosiva e soprattutto perché è raggiungibile e visitabile agevolmente in auto, visto che non avevamo programmato di svolgere alcun viaggio nel mese di agosto 2010. L’Olanda ci è piaciuta molto, anche se con tutta sincerità i paesi tendono ad assomigliarsi molto, per cui alla lunga la vacanza si era rivelata un po’ noiosa e ripetitiva. Abbiamo scelto di non avventurarci con l’auto ad Amsterdam e di dedicare il tour alla scoperta della nazione, lasciando la capitale per un’eventuale viaggio futuro con volo aereo. Dopo l’esperienza in Norvegia ci aspettavamo dall’Olanda, una presenza di campeggi similare, non è così. Spesso abbiamo avuto difficoltà a trovare albergo, come in Norvegia, ma a differenza del paese scandinavo, nei paesi che abbiamo visitato in Olanda c’era una limitata concentrazione di campeggi, tra l’altro di qualità scadente. I prezzi sono da considerarsi per tre persone, Gabri, Laura ed Enrico. 15 agosto 2010 Forlì – Strasburgo km 790 Partiamo alle ore 07.30 dalla città di Forlì, dopo poche ore raggiungiamo il confine con la Svizzera spendendo 20,30€ nella nostra rete autostradale e 32€ per la vignetta, ovvero il pedaggio per le autostrade svizzere. Il pagamento dell’importo di 32€ è richiesto in banconote da 10€, non è possibile utilizzare le monete, inoltre il resto viene rilasciato in valuta locale, franco svizzero. Incontriamo forti rallentamenti e lunghe attese presso il passo-traforo del San Gottardo che fanno aumentare i tempi di percorrenza di quasi 2 ore, come rilevato da navigatore satellitare. Il maltempo fa spesso capolino e la pioggia si alterna a tempo nuvoloso o a qualche rapida schiarita, ma sicuramente ciò che infastidisce è il vento forte che abbassa la temperatura al di sotto di 20°. Raggiungiamo finalmente Strasburgo e ci dirigiamo al Camping de la Montagne Verte che ci comunica di non avere bungalow, si tratta probabilmente di un camping attrezzato di sole piazzole per tende, camper e roulotte; andiamo quindi al Ciarus, un ostello colorato e accogliente dove una camera multipla costa 26,56€ a testa, colazione compresa, ma lo sconto famiglia ci permette di pagare 22,50€ a testa colazione compresa. La camera è spartana ma confortevole, pulita, con bagno e doccia, mentre le zone comuni sono arredate con attenzione al design e al comfort, è un ostello adatto ad una clientela giovanile e non solo. Depositati i bagagli ci avventuriamo alla scoperta della città, ammiriamo solo esternamente la Cathédrale Notre Dame (15 minuti a piedi dal Ciarus), visto che sta chiudendo i battenti, constatiamo che esternamente è molto imponente
Augusta
Per un weekend di pausa, lontano dal paese, decido di partire con Daniele alla volta di Augusta, in provincia di Siracusa.
Tipica città siciliana, molto bella la zona costiera.
Budapest
Non è un caso che Budapest sia definita, la “Parigi dell’Est“. La città ha molti tratti in comune con la capitale francese e alcuni scorci riportano subito alle vedute di Parigi: c’è un fiume, che taglia la città e su cui si affacciano castelli e bei palazzi, e c’è una collina simile a Montmartre su cui arrampicarsi per godersi il panorama su tutta Budapest. Ma le analogie finiscono qui: Budapest per fortuna ha una propria identità e forse anche più di una. Non è un caso, che sia il risultato di tre città: Buda, Pest e Óbuda, unite dal Ponte delle Catene e da altri sette ponti, ancora oggi alcuni degli angoli più fotografati di Budapest. Tre giorni possono bastare per scoprire la capitale ungherese: dalla Budapest romana, a quella medievale con il Castello, passando per un giorno sul Danubio e un bel viaggio nel tempo nelle stazioni della metro, ancora ferme a 130 anni fa.
Wien
Una bellissima città, comoda da girare e ricca di un fascino d’altri tempi.
Ogni edificio è una piccola opera d’arte, vi consiglio ogni tanto di guardare verso l’altro per godere dei dettagli decorativi dei palazzi. Anche la presenza delle carrozze contribuisce a farsi sentire ancora in una atmosfera imperiale. Quindi se avete almeno tre giorni a disposizione andate a visitare Vienna.
Se c’è una città in cui si sente la presenza di un passato imperiale, beh, questa è proprio Vienna.
Ora vi racconto come arrivare a Vienna e cosa fare in tre giorni.
Ci si può arrivare in treno oppure, come ho fatto io, con un volo Austrian. Una volta arrivati all’aeroporto consiglio di fare subito la Vienna Card, potete farla in aeroporto oppure in città. Questa card offre accesso illimitato ai mezzi pubblici viennesi e offre una serie di sconti sui biglietti d’ingresso ai musei. C’è da 24, 48 o 72 ore e sicuramente consente un bel risparmio. Se decidete di farla qui trovate tutte le informazioni.
E’ necessario scrivere il giorno in cui si inizia ad usarla e obliterarla solo la prima volta. Dall’aeroporto è molto comodo raggiungere il centro di Vienna. Avete due opzioni: prendere la S7, il viaggio dura 25 minuti e il biglietto cosa 2.20 a persona (questa tratta non è inclusa nella Vienna Card perché supera il chilometraggio incluso; dovrete fare un biglietto nei distributori marcati ÖBB). Ci sono varie fermate una di queste è Wien Mitte/Landstrasse. Altrimenti potete usare una opzione più veloce ma un po’ più costosa che è il treno CAT. Fa un tragitto diretto che arriva sempre a Wien Mitte/Landstrasse, ci mette 15 minuti e costa 19€ a/r. In aeroporto potrete fare i biglietti nelle macchinette automatiche verdi oppure rivolgervi al banco apposito che c’è nell’area ritiro bagagli.Primo giornoVediamo ora cosa c’è da visitare a Vienna. Inizio a dirvi che per il castello di Schönbrunn occorre prevedere una giornata intera e, dato che ho fatto un’ora di coda per il biglietti, consiglio di prenotarli per tempo dal sito. Il primo giorno dunque, per via del fatto che verosimilmente avrete solo una mezza giornata a disposizione, consiglio di iniziare dal centro storico partendo magari con la Votivkirche, con le sue splendide vetrate decorate e poi il municipio (Rathaus) e il duomo di Santo Stefano (Stephansdom).
Si può salire sul campanile del duomo e godere di una bella vista dall’alto. Il tetto del duomo è molto colorato, davvero bello. Proprio accanto al duomo, in una delle strade laterali dirigetevi verso il Graben, l’antico fossato che oggi è una delle arterie principali dell città, qui vedrete la Pestsäule, la colonna monumento dedicata alla sconfitta della grande peste in città. Si può poi andare vero il Palazzo Imperiale (Hofburg). Qui risiedevano gli Asburgo e qui trovata anche alcuni musei. A pochi passi da qui non potete non andare a mangiare una fetta di Sachertorte nell’Hotel Sacher, dove si serve la Sacher originale, vedrete una coda molto lunga ma è piuttosto scorrevole. Il prezzo per una fetta di torta è di circa 7 euro che però comprende anche un bicchierino d’acqua. Anche se un po’ caro volete mettere il fascino di mangiare una fetta di torta nell’originale hotel Sacher? A questo punto se non siete troppo stanchi potreste provare ad andare al Belvedere, il castello del Principe Eugenio di Savoia che si trova a sud del centro. Se non avete tanto tempo potreste limitarvi alla visita del Belvedere Superiore, dove è esposto il bacio di Klimt. Non lontano da qui Si può poi vedere un altro edificio particolare, la Majolikahaus, che ha la caratteristica di avere la facciata in ceramica di maiolica.
Bratislava
Approfittando dei prezzi accessibili di Ryanair, abbiamo deciso un collega di università di passare un week-end alla scoperta di Bratislava.
Ci siamo documentati tramite internet sui luoghi di interesse per approfittare al massimo dei pochi giorni disponibili. Il volo è costato, andata e ritorno circa 4 euro a persona!
Puntualissimo dopo circa un’ora ed un quarto atterravamo al piccolo, ma moderno ed accogliente aeroporto di Bratislava.
Taxi dall’aeroporto all’hotel in centro per 30 euro.
Avevamo prenotato una camera presso l’Hotel Danubia Gate vicinissimo al centro.
Per tre notti abbiamo pagato anticipatamente 120 euro, vale a dire 40 euro a camera al giorno.
L’Hotel è al top. Accolti alla reception con calici di spumante e biscottini, abbiamo trovato le camere molto moderne, curate e dotate di ogni confort, dal frigobar, alla televisione internazionale, internet, cassaforte, dotazioni per the e caffè in camera, fino ad una bilancia pesapersone. All’interno un centro fitness a disposizione gratuitamente dei clienti.
Non meno importante troviamo una ragazza, Nora, di una gentilezza veramente unica, che parla correntemente l’italiano.
Approfittando del pomeriggio ancora a disposizione abbiamo iniziato ad esplorare l’isola pedonale, a pochi minuti dall’hotel.
Il centro è molto piacevole, disseminato di locali di tutti i generi, molto frequentati soprattutto da giovani, ma non soltanto. In alcune case si vedono giganteschi murales sulle pareti di pregevole fattura.Veramente caratteristiche sono le particolarissime e famosissime statue in bronzo che costellano il centro storico, ma anche i centri commerciali.Ogni statua racconta una storia. Nessuna è statica. Si tratta sempre di soggetti in movimento, ciascuna diversa dall’altra, alcune si riferiscono ad episodi storici, altre sono a tema.
La prima che abbiamo incontrato, circondata dai turisti, era la più famosa: rappresenta un uomo con elmetto che esce da un tombino, denominata la statua di Cumil della fine degli anni ’90. Secondo alcuni rappresenta un signore che osserva le passanti sotto la gonna, secondo altri un addetto alle pulizie delle fogne, comunque le interpretazioni sono le più svariate.
Molto piacevole anche su P.za Hlavne Namestie il soldato napoleonico poggiato ad una panchina. Continueremo la cernita delle statue nei prossimi giorni.Dopo qualche ora di passeggiata gradevolissima perché dietro ogni angolo si scoprivano, monumenti, piazzette, mercatini, spettacoli e suonatori di strada (anche un anziano con un’arpa), abbiamo deciso di fermarci in uno dei tanti locali incontrati, Abbiamo prescelto per le foto esposte fuori, di cibi caratteristici, lo “Original slovak restaurant”. Abbiamo ordinato tra l’altro una zuppa di aglio all’interno di una grossa pagnotta (molto delicata), ravioli locali coperti di formaggio tipico di capra con filetti fritti di cipolla (ottimi), birre e dolci caratteristici (per esempio gnocchetti coperti di creme e semi di papavero), oltre birre. Il tutto piuttosto buono e molto, ma molto abbondante. Il conto sui 20 euro a persona.
Ci siamo premurati già dall’hotel di organizzare la giornata di domani. Abbiamo prenotato la gita in battello sul Danubio che ci porterà al Castello di Devin, con partenza alle 10 e ritorno alle 13.30 (12 euro a persona).
Rimini
Rimini è un comune italiano di 148 856 abitanti[1], capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna.Rimini è il principale, nonché più popoloso, centro della Riviera romagnola, la seconda città per numero di abitanti (dopo Ravenna) di tutta la Romagna e la ventottesima città più grande d’Italia. Località di soggiorno estivo di fama internazionale[3][4], si estende per 15 km lungo la costa del mare Adriatico con hotel, locali notturni, attrezzature balneari e impianti sportivi e la sua spiaggia risulta la prima in Italia per numero di presenze, seguita da Cavallino-Treporti e Bibione[5][6]. Lo sviluppo del turismo, avviato nel 1843 con la fondazione del primo Stabilimento balneare, si affermò definitivamente nel secolo successivo, perdendo l’originaria connotazione aristocratica e mondana e trasformandosi in fenomeno di massa.Rimini non è però solo un luogo di villeggiatura della Riviera romagnola, ma anche una città di livello storico-culturale non indifferente (anche se quest’aspetto viene solitamente posto in secondo piano rispetto a quello più famoso di capitale della vita notturna e mondana). Colonia fondata infatti dai Romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione è stata un fondamentale nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola, e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti quali l’Arco d’Augusto, il Ponte di Tiberio e l’Anfiteatro; mentre durante il primo Rinascimento, sotto i Malatesta, la sua corte è stata una delle più vivaci dell’epoca, ospitando artisti del calibro di Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Roberto Valturio, Matteo de’ Pasti e producendo opere quali il Tempio Malatestiano. Nell’Ottocento è stata poi una delle città più attive sul fronte rivoluzionario, ospitando molti dei moti volti all’unificazione, mentre durante la seconda guerra mondiale la città fu teatro di duri scontri e aspri bombardamenti, ma anche di una fiera resistenza partigiana, che le valse l’onore di una medaglia d’oro al valore civile.Favorita dalla posizione geografica e dall’attrezzatura ricettiva, si è affermata come uno dei maggiori poli fieristici e congressuali d’Europa[7], sede di manifestazioni e convegni di grande rilievo.